Food
7/9/2022

10 motivi per avere più Pesto di Basilico nella nostra vita

Delle tante sfumature d’Italia forse la più brillante, il suo racconto inizia molto lontano e sembra cambiare colore nel corso dei secoli: scopriamo come il Pesto di Basilico è diventato il primo verde del mondo!

1 - Da lui è nato un personaggio Disney. Si chiama Paperin Pestello il protagonista di sette puntate a fumetti che raccontano le avventure genovesi di un papero che ha scoperto l’America prima di Cristoforo Colombo. Dobbiamo presumere che, se Walt Disney avesse fatto visita in un ristorante Obicà, avrebbe sicuramente ordinato le nostre immortali Trofie al Pesto.


2 - Non solo Trofie. Gran parte dei liguri continua a manifestare contro l’utilizzo del Pesto nella preparazione delle Lasagne. La variante che lo vede sostituirsi al ragù per dar vita all’alternativa ‘alla Portofino’ è addirittura considerata un errore, in quanto il Pesto non andrebbe mai ‘scaldato’. Trenette, Trofie e Gnocchi continuano ad essere il partner più fedele all’oro verde della Liguria.


3 - Un tempo c’era solo d’estate. Fino all’avvento delle serre moderne il Basilico era disponibile solo nella stagione calda e il Pesto poteva conservarsi a lungo solo grazie all’Olio d’Oliva, alimento molto costoso all’epoca. 


4 - In origine era una salsa da bollito. La sua evoluzione inizia infatti dalla ‘Salsa Aggiada’, un condimento a base di aglio utilizzato per accompagnare carni e pesci. Attenzione, però, a non confonderla con la rinomata ’Salsa Verde’!


5 - Da Samarcanda a Genova. Difficile immaginarsi il Pesto lontano dalle ripide scogliere delle Cinque Terre, eppure il primo prototipo della celeberrima salsa, un composto di aglio, semi oleosi e formaggio fresco, bazzicava proprio tra i caravanserragli e le terre leggendarie della Persia.


6 - Parmigiano? No, Gouda. Alcuni storceranno il naso, mentre altri fisseranno il vuoto chiedendosi se si tratti di un’imprecazione nordica. Ebbene, nel corso dell’Ottocento, periodo di fiorenti commerci tra Genova e l’Olanda, la ricetta del Pesto prevedeva l’utilizzo del formaggio a pasta dura che, ancora oggi, risulta il più consumato nei Paesi Bassi.


7 - Prà è la Romanée-Conti del Basilico. Uno studio dell’Università Normale di Pisa conferma che grazie alla sua posizione privilegiata tra i monti e il mare, la perfetta esposizione al sole e la qualità del terreno, Prà è il microclima perfetto per crescere il basilico migliore che l’essere umano abbia mai visto.


8 - Andiamo a Berlino, Beppe! Siamo usciti dai Mondiali ancor prima che iniziassero, ma almeno deteniamo ancora il titolo di quelli del Pesto. Ogni anno, 100 concorrenti provenienti da ogni parte del pianeta, si sfidano a colpi di mortaio e pestello per il miglior Pesto in assoluto. Il campione in carica è un sommozzatore di 42 anni, il che dimostra quanto un buon Pesto sia soprattutto questione di amore.


9 - Mai col riso? Quasi. In una delle poche ricette liguri a base di riso, che lo vedono protagonista insieme al Preboggion, un mix di erbe dai toni amarognoli, è richiesta una generosa cucchiaiata di Pesto sul finale. Ma non prendetevi troppe libertà, è l’unico scenario culinario che li vede insieme.


10 - Da Obicà non manca mai. Lo trovate abbracciato alla Caprese, accanto ai nostri Pomodori Datterini e in eterne nozze con le Trofie, che ci sembrano motivazioni sufficienti per un salto in uno dei nostri ristoranti. 


Se sotto il tuo naso riesci già a sentire il profumo del Pesto, PRENOTA ORA.

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